In principio era un meeting, poi solo le audaci Toccalmatto con Bruno Carilli.

Altra grande occasione per conoscere qualcuno nuovo e qualcosa di nuovo.
Il beershop Fermento ha ospitato ieri il 2° nostro meeting degli homebrewers "in borghese", che più che incontro di domozimurgia è stato la partecipazione ad un evento. Doveva essere un meeting, poi le nostre storie sono state inevitabilmente shiftate a fine serata. Ma qualcosa c'è, e sarà detto.

Bruno Carilli ha divertito ed intrattenuto tutti noi con le sue birre ed esponendo la filosofia alla base delle sue produzioni.
Non parlerei del locale, riservandomi di farlo nei prossimi post.
Vorrei solo un po' raccontare e documentare la serata.
Bruno è stato subito molto coinvolgente, al di là del ruolo di guida durante la degustazione. Si è subito vista una certa voglia di conoscere noi appassionati e di comunicare il proprio modo di lavorare e fare birra.
Le birre degustate ed abbinate ad assaggi sono state sei. Ecco qui tutto il programma:

Tagliatelle ed ostriche - Ambrosia
Carpaccio di mare fumè - Jadis
Tartare di salmone e verdure - Sibilla
Orecchiette con cime di rapa e cozze - Sibilla
Sfoglia di pasta con crema di ricotta e asparagi - Re Hop
Straccetti di cavallo ubriachi - Rude Boy
Cheese cake con vaniglia ed arancia - Gran Cru

Si comincia con una Ambrosia servita con dei frutti di mare della tradizione barese, le cosiddette "tagliatelle", ed ostriche. Ottimo come inizio. Un profilo aromatico favoloso, degno di una blanche. Spezie praticamente assenti, volutamente, ma con apporto di gelsomino, sambuco che la rendono ancora più delicata.



La Jadis, con carpaccio di mare, mi ha lasciato un po' perplesso. Indicata come double blanche, personalmente non ci ritrovo tutte quelle caratteristiche. Senz'altro originale l'aggiunta di uve Fontana, con interessante racconto di Bruno annesso sulla genesi. Non entra nelle mie corde, ma non per colpa della birra, che ha un suo perchè.


Sibilla, invece, si è imposta sulle prime due riguardo a carattere, equilibri, sensazioni. Proposta sia con una brsuchettina che con le orecchiette, questa saison è veramente ottima. La storia dei malti "pils francesi" (a quanto pare, adocchiati in Italia da Bruno per primo) mi ha decisamente affascinato. Al naso è meravigliosa, si sentono spezie che danno un pepato fenolico molto intrigante, con un citrico sobrio che si fa vivo nel gusto. Si fa bere dissetando, e quasi rimpiango di non essere in mesi più caldi per godere anche del suo potere dissetante.

E' il turno di avere un bello schiaffo per spostarci dall'impronta frumento a quella da stili anglosassoni.
Re Hop è un ottimo connubio tra due tradizioni. Una APA con luppoli tedeschi, che oltre a conferire un bell'amaro impossibile da non amare, danno un'eleganza estrema in tutti i momenti della bevuta in cui il naso è chiamato in causa. Un bell'esempio di come i luppoli tedeschi siano spesso fin troppo sottovalutati, quando invece possono dare risultati impensabili su stili in cui non erano stati calcolati.

Piacevolissimi gli straccetti di cavallo ubriachi, e la Rude Boy si impone col suo stile "cafoneggiante" e spregiudicato. Al naso subito qualcosa di rozzo, terroso, quasi animale. In bocca un bel gusto secco inglese invade il palato, e con l'amaro finale crea un'alchimia pericolosa per fegato e portafogli. Una IPA che mi dava più l'impressione di una Strong Ale, dato che i luppoli hanno un profilo molto basso ma, secondo me, azzeccato. Se Bruno voleva farla apparire spregiudicata, ci è sicuramente riuscito.

Per concludere gli abbinamenti, una cheese cake con vaniglia e arancia si presta ad accompagnare la Gran Cru. Qui il lievito subito si sente, con fruttato che spunta come un bassorilievo e che lega molto bene con il dolcione del suo sapore. Zuccheri, forse canditi, e sicuramente una grande eleganza. La luppolatura, seppur generosa, resta giustamente a ruota.

Clima molto amichevole. Sarà anche il ruolo, il compito di promuovere, l'essere l'ospite d'eccezione della serata o il nostro luccichio negli occhi quando si incontra un birraio. Ma non credo qualcuno potrà dire nulla sulla disponibilità e sullo spirito di Bruno Carilli.
Prestarsi a domande sulla scena birraria tout court, sul movimento, su concorsi, progetti futuri snocciolati senza molto riserbo, non è proprio qualcosa che fanno tutti tutti.

Tanto è piacevole l'aria, che storie su etichette e altri assaggi vengono ormai a ruota libera.
Stray Dog, bitter molto molto ammaliante e "gatta morta" al naso, con un Citra che non ti aspetti e di cui non ti sai spiegare il perchè non sia usualmente usato nelle bitter.
Finalmente la tanto attesa Zona Cesarini vedo si posa nel mio bicchiere. Non credo ci sia altro da dire su questa birra, pacific IPA innovativa a cui non si può non voler bene. Mango, frutto della passione, pompelmo, e poi quel grande amaro che li abbraccia. Avrei voluto un pinta intera, che sofferenza quei bicchieri da 0,15cl !!!


Colmo il mio personale gap sulle ancora ignote Black IPA, su cui non ci si è messi d'accordo neppure sul nome. Questa "Intergalactic Black Cascadian Incredible Pale Ale" (e chi più ne ha più ne metta...manco Brew Dog!) fa il verso ai puristi. Nella B Space Invaders. La battaglia tra luppolo Galaxy ed i tostati vede i primi vincitori grazie all'abbondanza e a qualche altra mossa segreta. Non so quanto sia sensata in quanto a stili, ma sicuramente se uno ci si vuol divertire, ci riesce. Birraio compreso.
La Surfing Hop sembra quasi un barley wine, ma porta nei geni il nome di Imperial IPA. Mi colpisce la limpidezza ed il carattere resinoso.
Skizoid, american IPA molto poco caramellata e più sostenibile.
Ma ormai le papille sono fritte questi sono veramente assaggini, quindi impressioni di primo acchito seppur promettenti. Bruno ci annuncia nuove one shot, nuove collaboration, tanta roba che farà sicuramente il botto. Tanta studiata e ragionata fantasia.
Sicuramente un personaggio di personalità e con un'idea di birra come divertimento, coraggioso divertimento ma di quello fatto da una mano che sa il fatto suo.

Ce ne fossero di serate così!
Probabilmente arriveranno anche fusti nei prossimi mesi a Fermento.
Bisogna approfondire, ancora e ancora. Troppo poco quello che abbiamo assaggiato.

Questo è quanto, sulle birre, sul birraio, sull'evento.
Su di noi homebrewer, un capitolo a parte.
Su Fermento, anche.

Salute a Bruno!
Cheers!

Commenti

  1. bel report, complimenti
    e
    invidia per la serata!!
    ;)

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    1. Grazie e mi dispiace per la dose di invidia, per una volta che siamo noi a non provarla ma a farla provare! :D

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