I birrifici bavaresi da non perdere

Finlamente torna a scrivere il nostro corrispondente di Redazione Esteri: stavolta lo abbiamo stuzzicato su un tema caro, ovvero sul patrimonio birrario a tratti incompreso e bistrattato che si nasconde tra le località bavaresi, quelle distanti dalle frequentate rotte della (paradossalmente) più nota Franconia.
Se siete in cerca di consigli per orientarvi al di là delle Alpi, è da leggere tutto d'un fiato.
Finora ho toccato un paio di tappe fuori Monaco, raccontandole qui. Spero di poter io stesso approfondire nei prossimi anni.

Partiamo da un assunto: a saper scegliere, in Baviera si beve mediamente bene, spesso anche molto bene, in alcuni casi perfino eccezionalmente bene.

La Baviera è il più esteso Land della Repubblica federale di Germania e occupa la parte a sud-orientale del paese. Il territorio dello Stato è suddiviso a sua volta in sette distretti governativi, che hanno ciascuno una città capoluogo. Dal punto di vista dell’appassionato birrario italiano, si è già scritto di tutto e di più sui tre distretti settentrionali (Unterfranken, Oberfranken e Mittelfranken), che negli ultimi dieci anni sono stati giustamente meta di un pellegrinaggio costante. Incomprensibilmente, però, ci si è soffermati molto poco sugli altri distretti (con l’eccezione parziale dell’Oberpfalz, terra di Zoigl), forse perché essi sono stati visti come semplici luoghi di passaggio verso Bamberg e le sue attrattive.

Di seguito, quindi, una sintetica lista dei 20 birrifici bavaresi da non perdere, selezionati come se dall’Italia stessimo ipoteticamente salendo in automobile per raggiungere Bamberg (perché tanto sappiamo che è lì che tutti volete arrivare!). Un incentivo a seguire questo itinerario è che, spesso, questi birrifici si trovano in posti turisticamente e/o naturalisticamente interessanti. Una seconda e ultima premessa: ricordarsi di consultare https://www.brauereiatlas.de

Con la nostra automobile immaginaria siamo già a Innsbruck, in Austria. Già a questo punto del viaggio ci tocca prendere una decisione: da che parte entriamo in Baviera? Le strade da seguire, per gli scopi del nostro viaggio birrario, sono due: o imbocchiamo l’autostrada A12 fino a Kufstein, per poi valicare il confine di Stato, oppure decidiamo di seguire un percorso panoramico che da Innsbruck ci porta verso Garmisch-Partenkirchen.

Scegliamo quest'ultima opzione e impostiamo il navigatore di conseguenza. Dopo una ripida salita e qualche decina di minuti di strada vallonata arriviamo al confine tra Austria e Germania. Proseguendo, in breve arriviamo nel bel villaggio alpino di Mittenwald, nota meta turistica, storicamente famoso per la produzione di violini. Qui si trova anche la Brauerei Mittenwald che, incidentalmente, è proprio la prima tappa sulla nostra rotta. Non resta che accomodarsi ai tavoli (ampio locale, possibilità di mangiare) e iniziare a immergersi nel mondo delle birre bavaresi. L’impostazione è infatti abbastanza simile in molti dei birrifici che citeremo: produzione, spaccio aziendale, ristorante/locanda, una decina o più di stili prodotti, alcune etichette fisse e altre stagionali. Non è infrequente trovare una campionatura completa delle principali tipologie bavaresi: Leichtbier, Helles, Keller, Pils, Export, Festbier, Märzen,Dunkel, Bock (chiara e/o scura), Doppelbock (chiara e/o scura), Weissbier (a bassa gradazione, chiara e/o scura, a gradazione -Bock e/o -Doppelbock) ed eventualmente altre birre speciali, oltre sempre più spesso a varianti analcoliche degli stili sopraccitati. Brauerei Mittenwald non fa eccezione, ma dovendo scegliere una sola birra, opterei per la Keller, delicata ed elegante. Siamo pur sempre alla prima sosta…

A questo punto, considerato che in buona sostanza per arrivare in Franconia dobbiamo passare dalla zona di Monaco, siamo di nuovo a un bivio. Potremmo arrivare al capoluogo per via diretta, ma scegliamo di prenderla alla larga e ci dirigiamo verso Ettal e l’omonima Ettaler Klosterbrauerei. Si tratta di una piccola realtà (per i parametri bavaresi) che si trova nei locali di un immenso monastero, parzialmente visitabile, con annesso hotel ed enorme ristorante. Conviene fare una sosta, godere del luogo e assaggiare la Doppelbock scura Curator, per una coccola riscaldante.

 
Proseguendo, decidiamo di dirigerci verso un altro birrificio “monastico”, Irseer Klosterbräu, in Algovia. Il canovaccio è sempre il medesimo: hotel con ampi locali per consumare cibo e bevande, Biergarten nei mesi in cui il clima lo consente, cornice alpina di notevole bellezza. Mandatorio l’assaggio della Irseer Urtrunk, la Kellerbier della casa, che si lascia godere molto piacevolmente in ogni periodo dell'anno.


La rotta deve proseguire verso Ichenhausen, a pochi km da Ulm (che merita una visita turistica). Lì, in località Autenried, si trova la Schlossbrauerei Autenried. Hotel con vasche termali, ristorante, museo di icone slavo-ortodosse e naturalmente ottima birra. Per non affaticarci ulteriormente, opterete per la Schlossbräu Leicht, una Lager chiara da 3.3% abv che con la sua precisione e il suo minimalismo sarà capace di far scomparire qualsiasi pregiudizio sulle birre a bassa gradazione.


Una volta ripresa la strada, ci dirigiamo verso Augsburg per una visita turistica al centro cittadino e… una Herren Pils nei locali di Brauhaus Riegele, birrificio che produce una marea di etichette, anche in stili insoliti per la Baviera (IPA, Stout, Imperial Stout…). L’impostazione qui è più contemporanea e meno “tradizionale” rispetto a tutti i produttori citati in precedenza, ma la Pils della casa, con la sua luppolatura fine ed elegante, merita davvero una sosta.


Dobbiamo tornare verso Monaco, ma ancora una volta, decidiamo di allungare il percorso: trattandosi di un viaggio immaginario non dobbiamo stare a preoccuparci del costo della benzina, del trascorrere del tempo e nemmeno del tasso alcolico che abbiamo in corpo. Ci dirigiamo decisi verso sud-est, in direzione Klosterbrauerei Reutberg. Il panorama alpino e la pace che si respirano dalla terrazza della locanda meritano da soli una visita, ma la Export Dunkel non potete perdervela, con il suo profilo maltato complesso e al tempo stesso così pulito, dritto, che vi chiarirà una volta per tutte quando è corretto usare il descrittore “crosta di pane” per descrivere una birra.


Risalendo poi verso Monaco sulle perfette strade bavaresi, una pausa deferente è dovuta alla Klosterbrauerei Andechs. Lì, se riuscirete a districarvi tra pellegrini e turisti, dovrete provare la Doppelbock Dunkel, complessa e avvolgente. Se avete posto nel bagagliaio, compratene una bottiglia in più e, una volta rientrati in Italia, provatela abbinandola a un Parmigiano Reggiano ben stagionato.

A Monaco ci sono una marea di locali birrari, storici e craft, legati a birrifici industriali, privati e statali (sì, di proprietà del Land di Baviera), ma limitiamo la scelta a un birrificio periferico e non addentriamoci nel centro cittadino. Forchungsbrauerei, in Unterhachinger Straße, è una piccola fabbrica di birra fondata nel 1930, che vende praticamente solo nella locanda attigua alla produzione. Pilsissimus Export sarà la scelta obbligata, per provare una birra dalla luppolatura generosa e dal bouquet erbaceo e floreale intenso.


Ora dobbiamo interrompere il viaggio e tornare all’origine. Siamo di nuovo a Innsbruck, ma questa volta scegliamo l’opzione che prima avevamo scartato. Autostrada A12 ed ingresso in Germania da Kufstein/Kiefersfelden. Qui la strada è molto meno panoramica, almeno in questo primo tratto fino a Rosenheim. È infatti al centro di quella cittadina che ci dirigiamo per assaggiare le birre di due birrifici: Flötzinger Bräu e Auerbräu. Sono birrifici privati tipici di queste zone, con ampia scelta di birre e locali adatti a qualsiasi tipo di comitiva. Del primo assaggerete la Wies’n Märzen (bevuta tipica dell’Herbstfest locale, una sorta di Oktoberfest in scala minore e quindi molto più godibile), del secondo - se è stagione invernale - sorseggerete la Johann Auer Weißbier Bock, una Weizenbock scura davvero interessante e ben fatta. 


È tempo di effettuare una nuova scelta. Da Rosenheim possiamo procedere verso Monaco seguendo l’autostrada oppure, e così faremo, possiamo deviare verso oriente e la regione del Chiemsee per godere, oltre che delle bellezze paesaggistiche, di un paio di birrifici notevolissimi. Il primo è Camba Bavaria, birrificio di impronta “craft”, decisamente più giovane di tutti gli altri citati in questo scritto, che dal 2016 si trova nel villaggio di Seeon. La varietà di etichette è alta e copre un po’ tutti gli stili mondiali ed è proprio qui che conviene sostare per assaggiare la Jager Weisse, fuori dai canoni locali perché luppolata anche con varietà nordamericane.

La vera perla della zona, e una delle mete realmente imperdibili di tutto il viaggio, si trova una quarantina di km a est, in località Schönram. Private Landbrauerei Schönramer merita assolutamente una visita, come assolutamente meritano di essere assaggiate tutte le birre prodotte. Dovendo limitare la selezione a una sola etichetta, però, ordinerete la Pils, che assaggerete all’interno della locanda attigua al birrificio o all’esterno, vista chiesetta, se la stagione lo consente. Una birra di valore assoluto, deliziosa, che vi chiarirà definitivamente il concetto di Pils tedesca.

 
A non molta distanza è necessaria un’altra fermata. In breve tempo siamo ad Haag in der Oberbayern, seduti nella locanda della Unertl Weißbier Brauerei Alois, azienda specializzata nella produzione di birre di frumento. La Leichte Weiße da 2.9% abv è una pausa rinfrescante che rende bene l’idea di come una birra possa essere piena di aromi e gusto anche con un tenore alcolico molto contenuto.

Siamo già sulla strada che corre verso ovest e dobbiamo impostare il navigatore a sud, direzione Tuntenhausen, coscienti di allungare questo già interminabile percorso. Schlossbrauerei Maxlrain, situata nel verde della campagna bavarese, è la nostra meta per un tradizionale pranzo sostanzioso nell'ottima locanda. La scelta di birra è variegata e segue i canoni già più volte citati, assecondando le preferenze di ciascun commensale. La Aiblinger Schwarzbier, che in realtà sembra più una Dunkel, è una bevuta soddisfacente ed impeccabile. 


La gemma di tutto il viaggio non è molto distante. Birrificio con la mano felice su qualsiasi birra prodotta, capace con la sua gamma di offrire una panoramica pressoché completa ed esaustiva sulle tipologie birrarie bavaresi, Brauerei Aying Franz Inselkammer, nell’omonimo villaggio di Aying, a pochi kilometri da Monaco, è LA SOSTA che dovrete fare in questo itinerario di fantasia. Una notte nell’hotel del birrificio vi sarà necessaria se vorrete assaggiare tutte le birre prodotte, accompagnate dall’ottima cucina della locanda. Se però doveste scegliere solo un bicchiere, opterete per la Helles, che nella sua essenzialità e fragranza è magistrale. Un vero capolavoro assoluto. 


Orbene, siamo tornati a Monaco. Ridendo e scherzando abbiamo girato tre distretti della Baviera (Schwaben, Oberbayern e Niederbayern). Ci rimane fuori l’Oberpfalz, ma prima di concludere il nostro percorso a ostacoli lassù, dirigiamo a nord verso Norimberga. Fermiamo l’automobile prima di raggiungere la città di Dürer, e per la precisione ci arrestiamo in località Titting. Brauerei Gutmann è un’azienda specializzata nella produzione di Weißbier. Lì, nella locanda del birrificio, potrete assaggiare uno dei migliori esempi di birra di frumento bavarese, che sicuramente sarà in grado di far sparire qualsiasi preconcetto possiate avere su questa tipologia di birra.


Siamo quasi alla fine, coraggio. Abbiamo detto che vogliamo arrivare a Regensburg, ottima meta turistica, per concludere il tragitto in Alto Palatinato (senza però addentrarci nel territorio della tradizione Zoigl, che meriterebbe un capitolo a parte). Dirigiamo decisi a oriente, verso il Danubio. Kelheim è una tappa comoda e piacevole da visitare. Una Aventinus (la Weizendoppelbock scura per antonomasia) bevuto dentro la Weisses Bräuhas di Schneider Weisse è qualcosa che ogni appassionato di birra dovrebbe concedersi almeno una volta nella vita. Personalmente consiglio di provare anche le altre birre di frumento del birrificio locale, ma per le regole che ci siamo dati ci fermeremo a un solo assaggio.
 
 

Non serve andare troppo lontano per poter fare un’altra esperienza birraria di notevole bellezza. A Weltenburg, l’omonimo birrificio Klosterbrauerei Weltenburg produce birra nei locali di una meravigliosa abbazia adagiata su una panoramica ansa del Danubio (impressionanti i segnali delle piene registrati sui muri dell’edificio). La Barock Dunkel, coi suoi sentori di pane e cioccolato, bevuta nel grande cortile interno, vi rimarrà sicuramente impressa a lungo.


Verso Regensburg, via. Klosterbrauerei Mallersdorf, a Mallersdorf-Pfaffenberg, su un colle alle porte di Regensburg, è l’unico birrificio al mondo ancora gestito parzialmente da una comunità di suore. Il cibo nella locanda è succulento e le birre, rustiche, sono qualcosa di unico. Consigliatissima la birra etichettata come Zoigl, una Lager intensamente dorata, non filtrata, cerealosa e ben amara, che già dal nome lascia intendere la tradizione produttiva di riferimento.


Direzione Amberg, cittadina tranquilla situata nel cuore dell’Alto Palatinato, per concludere il nostro viaggio. Sudhang Haus Brauerei è una minuscola manifattura casalinga (letteralmente, l’impianto si trova nel giardino di casa del proprietario; in caso vogliate visitarla, prendete contatto preventivamente), che realizza birre veraci con ingredienti spesso auto coltivati. La Lager (ovviamente non filtrata) della casa è un esempio che, bevuta in quel posto suggestivo, bene introduce al panorama birrario tradizionale dell’Alto Palatinato e anche alla Bierkultur dei tre distretti della Franconia.

Buon viaggio!

Redazione Esteri


Commenti