Session 2: Cavallina, 24K, Jale, Fear


Ottimo anche questo secondo blocco (seguito da un primo qualche settimana fa) di bevute di un ordine fatto su Artigianbeer.
Abbiamo stappato anche stavolta 1 birra di Valcavallina e 3 di Brewfist.

La prima è stata Cavallina, che sia una blonde ale all'incirca si capisce. 4,8%alc., aromi molto leggeri coperti da note lievitose molto persistenti, quasi erbacee da salvia.
Colore paglierino e torbidità elevata, schiuma abbastanza persistente. Corpo alquanto denso, ma note maltate sotto coperta.
Ci aspettavamo qualcosa in più, ad essere sinceri, forse condizionati dall'ottima impressione dataci dalla Sunflower dello stesso birrificio.


Passiamo a Brewfist, continuando un filone di bionda ed assaggiando la golden ale 24K.
Qui le cose cambiano, 4,6%alc. ed un corpo più presente in primo piano, un veloce impatto in bocca ed una carbonazione più spinta.
Un bel bere, con naso di luppoli da aroma con erbaceo leggero e floreale, non invadente e che mantiene in piedi la bevuta intera.
Il bicchiere finsice senza problemi.



Altra birra che avevo letto essere una bella produzione, Jale.
Extra Special Bitter (ESB) lo stile con i suoi 5,6%alc. Schiuma veramente tanta, forse anche esagerata ma si parla di un prodotto in bottiglia, forse dalla rifermentazione belle spinta rispetto al prodotto in fusto.
Color mogano eriflessi ramati. Corpo caramellato che non stanca, alcol anche abbastanza mascherato. Il punto di forza è ovviamente l'amaro essendo una bitter. Terroso appena, non esagerato fino a concludersi dando sensazioni da amaro alle erbe, quasi officinale o balsamico. Insomma, piacevole per come mette a suo agio la bocca intera senza stress gustativi.

Concludiamo con una crepe alla nutella ed una Fear. Milk Chocolate Stout il suo appellativo per 5,2%alc. ed appena 24 IBU.
Veramente anche qui sopracciglie un po' ruotate perchè non siamo riusciti a vederne il lato dolciastro. Come è noto, questo particolare stile vede l'uso di lieviti poco attenuanti, che quindi lasciano un po' di zuccheri residui a dare una certa dolcezza. E' usato anche il lattosio, che da zucchero non fermentabile conferisce, appunto, questa dolcezza.
Nella Fear sono state usate anche fave di cacao, a quanto dice l'etichetta. Un'ottima birra, senza dubbio. Però è la parte da "milk stout" che nelle nostre bottiglie non c'era. Bella rotondità sicuramente, ottima la schiuma ed ebano con riflessi mogano il colore. I tostati presenti ma non assillanti, i luppoli molto inglesi senza neppure strane puzzette a volte indesiderate.

Dobbiamo far seguire qualche altro assaggio, di sicuro. Il livello qualitativo di Brewfist si manifesta in tutte le birre precedentemente assaggiate e comunica grande passione per mondo e modo anglosassone di brassare ma soprattutto di bere.
Obiettivo è sempre il consumatore, e credo i risultati li stiano raccogliendo.

Cheers!

Commenti

  1. La "Cavallina" è una delle birre più insulse che mi sia mai capitato di bere.
    Sa unicamente di... lievito!

    Michele

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