Altro giro di Belgio al Birrarium


Altra grande serata al Birrarium di Acquaviva.
La scelta stavolta è stata dettata per lo più dal Belgio, con una piacevole eccezione.

De Glazen Toren,il birrificio della "torre di vetro" belga è sugli scaffali del Birrarium con un paio di proposte.
Siamo partiti dalla Saison d'Erpe Mere, dal gran bel naso in cui c'è già tutto: lievito gentile e speziato, frumento e secca freschezza.
Così la descrivono su passionebirra.it:
Birra stagionale ottenuta secondo la migliore delle tradizioni delle saison dell’Hainaut, con ingredienti accuratamente scelti: acqua proveniente da un profondo pozzo artesiano (- 33 metri) che si trova proprio sotto la fabbrica, malto Pilsener Dingermans’, frumento di Bamberga, zucchero liquido, luppoli Saaz e Hallertau e lievito, senza nessuna spezia in aggiunta.E’ una birra dal color biondo d’oro, con schiuma compatta, abbondante e molto persistente. Al naso note luppolate, fiorite, con un finale ricco di malto ed un tocco di lievito aspro. In bocca offre una sensazione gradevolmente dolce di agrumi (limone) all’inizio, per avvertirvi poi la prevalenza del lievito, molto secco, e del luppolo, che ritorna prepotente nel finale.
Quando qualcosa di complesso si esprime con carattere semplice, alzo le mani e non mi spreco neppure in tante parole. Con 6,9% alc., forse tra le saison migliori per completezza ed appagamento generale oltre che per evidenza dei tratti caratteristici.

Intermezzo sempre belga, ma con la SloCK di De Graal. Birra dalla ricetta ispirata dal noto Carl Kins, giudice internazionale nonchè eminenza birraria, un po' dappertutto viene indicata come Belgian IPA da 6,5 alc.
Senza peccare di presunzione nè di inesperienza, posso senza dubbio dire che non ricorda una birra in questo stile, se l'intento voleva essere proprio questo.
Queste le parole del blogger di belgianbeerspecialist.blogspot.com:
Wim (Wym Sayens, proprietario di De Graal, ndr) enjoys bitter, hoppy beers, so he was receptive when Carl Kins asked him to brew a special beer a couple of years ago. Carl related the story to us “I travel to the U.S. every year, for the GABF and other events. I wanted to have a special local Belgian brew crafted for my 50th birthday: one with American hops and Belgian yeast. So, I asked Wim to brew SloCK, and it has now become so popular that it is a regular De Graal beer. It has 55 ibu and 6.5% abv, but it’s not really an IPA. It has a fruity character due to the hops used. It’s also very drinkable but not overpowering. There are no herbs or spices used either.”
Più che altro è una Belgian Ale, sia per un colore alquanto pallido che per la quasi assenza di note amare, con qualche spezia e sentore floreale basso solo in aroma ed un profilo gustativo prettamente "grainy".



Archiviata questa mezza scoperta, continuiamo con una variazione pescando una Sally Brown del Birrificio del Ducato. Dichiaratamente nel mezzo tra una stout ed una porter, presenta evidenti tratti affumicati. Se al naso questo significa quasi speck, in bocca il calore diventa più armonico ed integrato con le tostature ed il corpo medio.
Concettualmente molto vicina alla Arsa di Birranova, con la presenza di affumicato ed un leggero carattere acidulo a rendere più complesso un corpo semplice ma ben tostato. Buona come birra, 5,2% alc., se più stout o più porter la vedo difficile dirlo.

Per finire torniamo sulla via belga di De Glazen Toren con la loro Cuvèe Angelique, abv 8%. Birra vicina alle stile dubbel, che si caratterizza decisamente dal naso e dal gusto coordinato di caramello, frutta secca, dattero e nocciola. Molto invitante e perfetta come birra vicina al finale di una serata. Ottima l'intensità e la persistenza gustativa, non eccessivamente dolciastro nè l'attacco nè la chiusura. Fatta come si deve!
Per concludere, le parole di Alberto Laschi su birrerya.com:
E' la riesumazione o la consacrazione di uno stile, lo special Dubbel belga, che ufficialmente non esiste più, ma che conosce ancora oggi esempi produttivi splendidi, sotto il nome di Dubbel, a cominciare dalle scure Trappiste e d'Abbazia. E' una birra finita, ben costruita, che fin dal momento della sversatura si dimostra elegante ed attraente: bel colore ramato carico che vira subito sul marrone tonaca di frate, leggermente opalescente. La schiuma è fine e corposa, ben attestata nel bicchiere, con un cappello dal color beige nocciolato. Il naso è ricco, rustico ma non grezzo, direi quasi terroso, con nocciole tostate, malto caramellato, luppolo secco e una punta di spezie che incuriosiscono e agganciano. Il corpo è rotondo, molto beverino ma dalle solide basi: si fa apprezzare per serietà e metodo. E', in questo, una classica dubbel: asciutta e mediamente luppolata, abbastanza speziata, con malto e zucchero caramellato che si integrano nel contesto in maniera ottimale. Il finale è come tutto il resto: elegante, equilibrato, dolcemente asprigno, molto lungo

Novità non mancano al Birrarium, per cui gli appuntamenti si ripeteranno con una certa frequenza!

Cheers!

Commenti

  1. Ecco come viene descritta la Slock nel sito del birrificio De Graal: "A bitter beer, made with "Duvel" yeast. It has a fruity and hoppy taste derived from the generous use of American hops throughout the brewing process.
    The alcohol content is 6.5 vol%".
    Come mai, bevendola, non si riscontra neanche la più remota traccia del generoso uso dei luppoli a stelle e strisce?
    Per non parlare dei sui presunti 55 ibu...
    Boh! Davvero un mistero!
    Grandiosa, invece, la Saison d'Erpe Mere. Credo che non avrei nessun problema a finire una bottiglia da 75 cl in solitudine :).

    Michele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per la Slock non saprei davvero...al limite proverei a riprenderla tra un po' di tempo, con ordine o lotto diversi, non si sa mai.
      Per De Glazen Toren qui c'è un bel report fresco fresco sul birrificio.
      http://www.lucianopignataro.it/a/birra-pellegrinaggio-in-belgio-3-glazen-toren-e-de-dolle-brouwerij/47719/
      Ciao Michele!

      Elimina

Posta un commento

Commenta