Tribirra-day 4: Migdal Bavel e le Cerevisia Vetus


Allo stremo delle forze, ma sarebbe un vero peccato non parlare delle birre di ieri sera e di quanto veloci siano andata via prosciugando i fusti allo stand della selezione Tribirra.

Non si lasciano le cose a metà, e allora parliamo ancora di Extraomnes.
La seconda birra che abbiamo attaccato è stata la Migdal Bavel. Base e stile saison con 6,6% alc., con aggiunta di pepe di Sichuan e mirra in bollitura, o più esattamente a fine whirlpool.
Birra veramente notevole, con una carbonazione medio-alta ed una pepatura elegantissime che hanno incorniciato il carattere citrico di questa birra, realizzata con gli americani di Stillwater.
Se devo affiancarla alla Zest, devo dire che ho gradito più la finezza di questa birra che l'esplosione sensoriale della Zest stessa.
Ad un certo punto della serata è stata l'unica birra bionda beverina disponibile alle spine, tanto che l'ho spinta come "birra normale" quando i consumatori ne facevano questa richiesta presentandosi al bancone.
Magari tutte le "normali" (che poi...non ho ancora capito bene cosa si intende per normale) fossero così!



E' stata l'occasione per assaggiare anche le due prime birre di Cerevisia Vetus, il birrificio laziale di Ceccano che si è presentato a Tribirra in una delle loro primissime uscite.
Con uno dei birrai, Domenico Iorfida, presente a Tribirra abbiamo attaccato con la Bibì e la Viso Pallido.
La prima, Bibì, davvero freschissima, una belgian ale da 4,7% molto bilanciata e dalla buona facilità di bevuta. Il corpo medio ne aiuta la rotondità e l'appagamento in bocca, mentre le sensazioni retro nasali floreali sono dovute alla presenza di fiori di sambuco. Finita in un lampo, neppure un paio d'ore...incredibile.

La loro seconda produzione era la Viso Pallido. Si tratta di una american pale ale da 5,1%, anch'essa molto ben fatta. Ha un naso molto intenso come da pronostico, il corpo è molto pieno e robusto mentre il finale luppolato spinge verso la tentazione di berne ancora ed ancora.
Entrambe birre molto ben riuscite, con buon bilanciamento e buona beverinità. Molto amichevole il birraio Domenico, oltre che molto preparato ed appassionato data la lunga esperienza di viaggi birrari e le tante cotte alle spalle con gli altri tre soci. Non ancora proprietari di unimpianto, hanno già grandi cose in programma nei prossimi mesi, con stili inglesi ma anche belgi e contaminazioni italiane.
Sicuramente stanno partendo bene e credo che entro l'anno otterranno maggiore risalto sulla scena romana e nazionale.

Gran bella serata, c'è da dire, con la presenza tra gli stand di Francesco Donato (Beer Emotion), Schigi e Nix, i Malti da Legare e tutti quanti i Luppuliani.

Cheers!

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