P3 Brewing: Speed e Turkunara

Dei sardi e della loro media di bevitori più alta in Italia si sa, si conoscono meno i loro birrifici.
Di sicuro Barley è l'eccezione, un nome che si è fatto largo con qualità e consensi.
Ieri sera era in programma qualche bevuta del birrificio di Nicola Perra ma anche delle birre dei ragazzi di P3 Brewing, sardi anche loro.
Per questioni di tempo, ahimè, ho potuto solo dedicarmi a questi ultimi, rimandando il piacere delle Barley non ancora assaggiate alle prossima occasione.

P3 produce tre birre: una golden ale, una india pale ale ed una imperial stout,tutte nel formato da 75cl.
Beh, partiamo dalla golden ale Speed. Si presenta di un bel colore dorato e con una schiuma abbastanza presente.
Al naso mi colpisce subito l'impronta british, ed è ciò che la caratterizza di più con un fruttatino interessante e di basso profilo e qualche aroma sulfureo.
In bocca è sufficientemente maltata, molto poco amara e con un finale mediamente pulito tendente ad unamaro poco accennato.
Diciamo che di base è un prodotto ok, manca forse di una pulizia un po' migliore al naso ed una secchezza ancor più evidente nel finale.
Per il resto non sembra affatto cattiva anche se potrebbe presentarsi anche meglio.

La seconda birra bevuta è la Turkunara, imperial stout dichiarata di appena 7,0%alc. Confesso di aver immaginato una gradazione un po' maggiore prima di stapparla, nonostante ciò mi avvicino con buone pretese e verso.
Schiuma color crema, birra ebano ma tutt'altro che impenetrabile, con riflessi nettamente rubino. Al naso emerge solo un'impronta lievitosa leggermente affine a fiori bianchi, con quasi nessuna traccia di tostati. Lo stesso si conferma in bocca, con un carattere alquanto dolciastro e poche note di cacao dolce, un ritorno di liquirizia ed un corpo pieno.
Mancano però i caratteri vinosi e caffettosi che ci si può aspettare.
Personalmente mi sono sentito di abbassare l'asticella dello stile e declassarla ad export stout, dato che l'imperial mi è sembrato con tutto il cuore un po' troppo forzato.
Birra che però non presenta nessun tipo di difetto o di problema, anzi è da sottolineare la compattezza della schiuma e la sua grana molto fine.



La terza birra...beh, sinceramente questa non l'ho stappata.
E' la 50 Nodi, IPA della casa.
Bere deve essere un piacere, non un dovere o un obbligo. Bere l'ennesima dimostrazione di uno stile interpretato da tutti in tutte le salse sinceramente non mi va più, considerando il costo sulla decina di euro di una 75cl (costo comune a tante...non me ne voglia nessuno...)

In definitiva P3 mi è sembrato un progetto sicuramente con buone basi considerando le due birre bevute.
Considero però mancante una certa spinta che porti queste birre su livelli che i rispettivi stili richiederebbero.
Non mancano i caratteri principali, ma forse qualche aspetto potrebbe essere rifinito nel tempo.
Parliamo sempre di birre alle prime cotte, c'è sempre da considerare questo. Tuttavia è il parere di consumatore quello che esce dalle mie labbra, e come tale va preso.

In bocca al lupo a P3, alla loro produzione ed al movimento sardo.

Cheers!

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