Ogni tanto è d'obbligo raccogliere le informazioni che ormai viaggiano sparse sui social e ordinare le novità, soprattutto per avere e per dare un quadro generale della realtà (pugliese, in questo caso) più chiaro di quello che nei fatti è.
Ce n'è per tutti i gusti: nuove birre, nuovi produttori.
Partiamo da quelli già noti e dai nuovi fermentati che hanno preparato per queste stagioni più calde.
Il birrificio I Peuceti hanno esordito qualche giorno fa con una nuova birra, la quarta della loro gamma che va ad aggiungersi a Cattedrale, Baresana e Levante. Si tratta della Murgiana ed è una birra che si ispira allo stile delle saison. Nella pratica sono stati utilizzati malti biologici per una birra che presenta 7,2%alc.
Dal birrificio la descrivono come "birra stagionale dal colore arancio, velata e con schiuma persistente; invitante aroma di spezie con sentori agrumati, fruttati e floreali supportato principalmente da selezionati malti biologici locali; corpo medio, carattere effervescente con finale secco e rinfrescante". Assaggia tempo fa un paio di versioni di questa birra ancora in fasce, per cui ora sarei curioso di vedere ed assaporare la versione definitiva di questa produzione. Sempre un bel vedere le etichette realizzate dall'artista Francesco Ferrulli.
Altre novità arrivano da Birrapulia: il micro birrificio di Ostuni, a dir la verità, è uno dei più trasparenti del panorama e non nasconde segreti riguardo alla natura delle produzioni che vanno, di volta in volta, a popolare la gamma delle sue birre.
In questi mesi, infatti, il birraio Oliver Harbeck si è dedicato alla produzione di altre due birre.
Partiamo dalla Vienna, birra da 6,3%alc e 22 IBU che segue i dogmi dell'omonimo stile ormai quasi completamente dimenticato.
Come ricordato anche sul sito dello stesso birrificio, lo stile "affonda le proprie radici in una delle più fervide capitali europee del XIX secolo, Londra. Qui, i figli di due rinomati mastri birrai, Anton Dreher e Gabriel Sedlmayr, spinti da una geniale curiosità imprenditoriale, giunsero perché alla ricerca di una valida alternativa alle consueti birre scure, le quali spesso avevano un marcato gusto di fumo, di legno o di carbone. Visitando quindi i più moderni impianti di produzione londinesi, furono attratti da una birra diversa, rosata, di cui riuscirono a portar via, in segreto, un campione. Una volta tornati a casa e dopo aver apportato le proprie originali modifiche, provarono ad immetterla sul mercato austro-bavarese, il quale accolse entusiasta la novità dei due giovani imprenditori.
Le tipiche cromature oro-ramate della birra, sono dovute all´utilizzo di malti selezionati, come il malto di Monaco o quello di Vienna, prodotti secondo l´originale ricetta di Anton Dreher. Si ottiene così una birra dal gusto maltato e gradevolmente dolce, grazie anche alla discreta presenza di caramello. Il luppolo di alta qualità ne conferisce piacevoli aromi ed un´amarezza bilanciata, peculiarità che, dopo un adeguato periodo di maturazione nella cantine, si accentuano mediante la naturale trasformazione in lager."
La seconda è la Pilsener, birra chiaramente ispirata alle german pils che sta vedendo le ultime fasi della maturazione in questi giorni e che quindi sarà disponibile tra poco tempo. C'è da giurarci che, come per le altre tre produzioni Birrapulia, l'impronta tedesca in queste altre due birre sarà ben evidente. Motivo di curiosità per un movimento, quello italiano, che troppo poco si concentra su sapori tradizionali a scapito del consumo più modaiolo. Sta al mercato poi definire quale sia l'approccio più originale e quale il più proficuo, ma credo che gli appassionati più incalliti abbiano le idee abbastanza chiare a riguardo.
Passando dalle nuove birre ai nuovi produttori, non possiamo che cominciare da Beer-Oz. Si tratta di una beer firm con campo base a Modugno (BA) che vede protagonisti Alessandro Liberio e Danilo Valente, homebrewers di vecchia conoscenza.
Il debutto in società è avvenuto qualche giorno fa e le birre attualmente in produzione sono due. La prima è la Eva, una blond ale da 5%alc e 30 IBU descritta "dal facile beva grazie al suo colore giallo paglierino, limpida con riflessi brillanti e dalla schiuma fine e persistente; il profumo è fresco e leggermente fruttato grazie all'uso dei luppoli nobili; al gusto l'amaro delicato si sposa con la sobrietà del malto pils".
La seconda è Morgana, birra di 5,5%alc. in stile APA "dove i luppoli americani intensi, speziati e tropicali la fanno da padroni; al gusto si presenta ben bilanciata nonostante l'abbondante quantità di luppolo amaricante "Magnum", il sapore maltato è presente e lascia posto all'amaro solo nel finale".
Nell'attesa di incontrarle (le birre) presto nel mio bicchiere, mi informerò presto sul progetto di queste birre brassate presso l'impianto del Birrificio Castel del Monte di Ruvo di Puglia, probabilmente dedicando un post apposito tra non molto.
Per concludere un altro progetto attualmente ad un passo dal lancio: è quello di Bilabì, brewpub di prossima apertura a Bari nei pressi del Politecnico.
Le poche informazioni sulle birre non sono sufficienti per parlarne, per cui conto di sapere qualcosa in più in queste settimane dato che avrei programmato di fare un salto in zona, o nella peggior delle ipotesi, di concedermi una serata in questo brewpub che spero porti birra di qualità in una città come Bari che non risponde ancora in maniera decisa al fenomeno craft.
Cheers!
Ce n'è per tutti i gusti: nuove birre, nuovi produttori.
Partiamo da quelli già noti e dai nuovi fermentati che hanno preparato per queste stagioni più calde.
Il birrificio I Peuceti hanno esordito qualche giorno fa con una nuova birra, la quarta della loro gamma che va ad aggiungersi a Cattedrale, Baresana e Levante. Si tratta della Murgiana ed è una birra che si ispira allo stile delle saison. Nella pratica sono stati utilizzati malti biologici per una birra che presenta 7,2%alc.
Dal birrificio la descrivono come "birra stagionale dal colore arancio, velata e con schiuma persistente; invitante aroma di spezie con sentori agrumati, fruttati e floreali supportato principalmente da selezionati malti biologici locali; corpo medio, carattere effervescente con finale secco e rinfrescante". Assaggia tempo fa un paio di versioni di questa birra ancora in fasce, per cui ora sarei curioso di vedere ed assaporare la versione definitiva di questa produzione. Sempre un bel vedere le etichette realizzate dall'artista Francesco Ferrulli.
Altre novità arrivano da Birrapulia: il micro birrificio di Ostuni, a dir la verità, è uno dei più trasparenti del panorama e non nasconde segreti riguardo alla natura delle produzioni che vanno, di volta in volta, a popolare la gamma delle sue birre.
In questi mesi, infatti, il birraio Oliver Harbeck si è dedicato alla produzione di altre due birre.
Partiamo dalla Vienna, birra da 6,3%alc e 22 IBU che segue i dogmi dell'omonimo stile ormai quasi completamente dimenticato.
Come ricordato anche sul sito dello stesso birrificio, lo stile "affonda le proprie radici in una delle più fervide capitali europee del XIX secolo, Londra. Qui, i figli di due rinomati mastri birrai, Anton Dreher e Gabriel Sedlmayr, spinti da una geniale curiosità imprenditoriale, giunsero perché alla ricerca di una valida alternativa alle consueti birre scure, le quali spesso avevano un marcato gusto di fumo, di legno o di carbone. Visitando quindi i più moderni impianti di produzione londinesi, furono attratti da una birra diversa, rosata, di cui riuscirono a portar via, in segreto, un campione. Una volta tornati a casa e dopo aver apportato le proprie originali modifiche, provarono ad immetterla sul mercato austro-bavarese, il quale accolse entusiasta la novità dei due giovani imprenditori.
Le tipiche cromature oro-ramate della birra, sono dovute all´utilizzo di malti selezionati, come il malto di Monaco o quello di Vienna, prodotti secondo l´originale ricetta di Anton Dreher. Si ottiene così una birra dal gusto maltato e gradevolmente dolce, grazie anche alla discreta presenza di caramello. Il luppolo di alta qualità ne conferisce piacevoli aromi ed un´amarezza bilanciata, peculiarità che, dopo un adeguato periodo di maturazione nella cantine, si accentuano mediante la naturale trasformazione in lager."
La seconda è la Pilsener, birra chiaramente ispirata alle german pils che sta vedendo le ultime fasi della maturazione in questi giorni e che quindi sarà disponibile tra poco tempo. C'è da giurarci che, come per le altre tre produzioni Birrapulia, l'impronta tedesca in queste altre due birre sarà ben evidente. Motivo di curiosità per un movimento, quello italiano, che troppo poco si concentra su sapori tradizionali a scapito del consumo più modaiolo. Sta al mercato poi definire quale sia l'approccio più originale e quale il più proficuo, ma credo che gli appassionati più incalliti abbiano le idee abbastanza chiare a riguardo.
Passando dalle nuove birre ai nuovi produttori, non possiamo che cominciare da Beer-Oz. Si tratta di una beer firm con campo base a Modugno (BA) che vede protagonisti Alessandro Liberio e Danilo Valente, homebrewers di vecchia conoscenza.
Il debutto in società è avvenuto qualche giorno fa e le birre attualmente in produzione sono due. La prima è la Eva, una blond ale da 5%alc e 30 IBU descritta "dal facile beva grazie al suo colore giallo paglierino, limpida con riflessi brillanti e dalla schiuma fine e persistente; il profumo è fresco e leggermente fruttato grazie all'uso dei luppoli nobili; al gusto l'amaro delicato si sposa con la sobrietà del malto pils".
La seconda è Morgana, birra di 5,5%alc. in stile APA "dove i luppoli americani intensi, speziati e tropicali la fanno da padroni; al gusto si presenta ben bilanciata nonostante l'abbondante quantità di luppolo amaricante "Magnum", il sapore maltato è presente e lascia posto all'amaro solo nel finale".
Nell'attesa di incontrarle (le birre) presto nel mio bicchiere, mi informerò presto sul progetto di queste birre brassate presso l'impianto del Birrificio Castel del Monte di Ruvo di Puglia, probabilmente dedicando un post apposito tra non molto.
Per concludere un altro progetto attualmente ad un passo dal lancio: è quello di Bilabì, brewpub di prossima apertura a Bari nei pressi del Politecnico.
Le poche informazioni sulle birre non sono sufficienti per parlarne, per cui conto di sapere qualcosa in più in queste settimane dato che avrei programmato di fare un salto in zona, o nella peggior delle ipotesi, di concedermi una serata in questo brewpub che spero porti birra di qualità in una città come Bari che non risponde ancora in maniera decisa al fenomeno craft.
Cheers!
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