Un altro pezzo del puzzle della tradizione birraria francone, che ancora si ritrova per sommi capi a Bamberga, è la presenza delle keller.
Come spiegato magistralmente sull'ormai celeberrimo "Birra in Franconia" di Manuele Colonna, sono luoghi che hanno sia funzione di luogo estivo di spillatura, posti su alture nei dintorni dei villaggi, sia consentono di stoccare le kellerbier nelle gallerie sotterranee ricavate artificialmente, al riparo dal calore estivo che anche a quelle latitudini giunge, seppur nei mesi centrali dell'estate.
Sono quindi luoghi del riposo, del sollazzo, dove dalle botticelle fresche di cantina sgorga birra non filtrata, servita in bicchieri di coccio per tenere la temperatura costante.
Talvolta corredati anche da coperchio per evitare che gli insetti (spesso api), attratti dalla bevanda zuccherina, vi si tuffino dentro.
A quanto pare tempo fa erano molte le keller sparse sui colli di Bamberga, poi chiuse o convertite.
Attualmente ne sono rimaste sono due, aperte solo nei mesi estivi, fino a poco dopo la metà di settembre. Molto dipende dal meteo, essendo luoghi quasi esclusivamente all'aperto.
La più spettacolare keller probabilmente è la Spezi Keller, di proprietà della Brauerei Spezial.
Vi si accede percorrendo le strade che portano al colle di Stephansberg, lasciandosi alle spalle pian piano i tetti della città e passando di fianco a quello che è lo stabilimento produttivo di Schlenkerla.
Entrando dall'ingresso si attraversa un campo ed un sentiero tracciato da arbusti di rose, giungendo fino a questo largo spazio pieno di panche.
Voltandosi verso la città, la vista è mozzafiato.
Le birre da quassù hanno un gusto ancora più intenso. Non dico una bugia se affermo che con birra in mano, bratwurst e krauti nel piatto e questo spettacolo mi sono sentito protagonista di un sogno.
Altrettanto affascinante è il panorama che si osserva di sera, ma la fortuna di questo luogo è che vi è una struttura fissa e chiusa, aperta tutto l'anno ed è possibile venirci in qualsiasi momento.
L'altra keller l'ho beccata aperta solo l'ultimo giorno, a fine settembre, dopo diversi tentativi durante giorni piovosi durante i quali hanno ben pensato di non aprire.
Alla Wilde Rose Keller, confinante con la keller di Spezial ma con un ingresso dal lato opposto rispetto ad essa, non si gode di un gran panorama, data l'imponenza degli alberi di castagno.
Le birre che si bevono qui sono quelle di Schlenkerla, il cui deposito è distante pochissimi metri, ma anche birre con il nome Wilde Rose. Si tratta di birre prodotte oggi da Keesmann, mentre in passato era un vero e proprio birrificio con sede in locali in centro, dove sorge un altro omonimo ristorante di proprietà.
Dalle botticelle (mica tanto piccole...) mi faccio spillare una bella Kellerbier. Regolare, godibile, un nettare appena mielato, con una carbonazione un po' più vivace del previsto ed un sorso allegro.
Sembra meno secca ed asciutta di altre, ma è assolutamente un bel bere.
Il clima in questo giorno particolare, ultima giornata della stagione estiva, è davvero particolare. Siedo accanto ad uno Stammtisch (tavolo degli affezionati presente in ogni birreria) dove un folto gruppo di gente adulta, apparentemente annoiata, partecipa con gioia interiore seguendo la musica di un fisarmonicista volontario, che intona musiche popolari tedesche e riceve timidi cenni del capo e qualche applauso avaro dai suoi compagni di bevute. Sono attimi di vita che solo un luogo frequentati da avventori locali può regalare.
Con questi pensieri mi tuffo in un'altra birra, la loro Pils: morbida e pannosa, come noterò in altre pils della Franconia, e sembra ancora meno secca della keller.
A Bamberga ho bevuto di tutto e di più, coprendo praticamente quasi tutte le birre possibili.
Dopo una visita in un altro importante baluardo della tradizione birraria della città, sarà tempo di raccontare le varie scorribande tra i paesini limitrofi.
Mi sto dilungando? Può essere, ma sono queste le esperienze che segnano.
Cheers
Come spiegato magistralmente sull'ormai celeberrimo "Birra in Franconia" di Manuele Colonna, sono luoghi che hanno sia funzione di luogo estivo di spillatura, posti su alture nei dintorni dei villaggi, sia consentono di stoccare le kellerbier nelle gallerie sotterranee ricavate artificialmente, al riparo dal calore estivo che anche a quelle latitudini giunge, seppur nei mesi centrali dell'estate.
Sono quindi luoghi del riposo, del sollazzo, dove dalle botticelle fresche di cantina sgorga birra non filtrata, servita in bicchieri di coccio per tenere la temperatura costante.
Talvolta corredati anche da coperchio per evitare che gli insetti (spesso api), attratti dalla bevanda zuccherina, vi si tuffino dentro.
A quanto pare tempo fa erano molte le keller sparse sui colli di Bamberga, poi chiuse o convertite.
Attualmente ne sono rimaste sono due, aperte solo nei mesi estivi, fino a poco dopo la metà di settembre. Molto dipende dal meteo, essendo luoghi quasi esclusivamente all'aperto.
Vi si accede percorrendo le strade che portano al colle di Stephansberg, lasciandosi alle spalle pian piano i tetti della città e passando di fianco a quello che è lo stabilimento produttivo di Schlenkerla.
Voltandosi verso la città, la vista è mozzafiato.
Le birre da quassù hanno un gusto ancora più intenso. Non dico una bugia se affermo che con birra in mano, bratwurst e krauti nel piatto e questo spettacolo mi sono sentito protagonista di un sogno.
Altrettanto affascinante è il panorama che si osserva di sera, ma la fortuna di questo luogo è che vi è una struttura fissa e chiusa, aperta tutto l'anno ed è possibile venirci in qualsiasi momento.
L'altra keller l'ho beccata aperta solo l'ultimo giorno, a fine settembre, dopo diversi tentativi durante giorni piovosi durante i quali hanno ben pensato di non aprire.
Alla Wilde Rose Keller, confinante con la keller di Spezial ma con un ingresso dal lato opposto rispetto ad essa, non si gode di un gran panorama, data l'imponenza degli alberi di castagno.
Le birre che si bevono qui sono quelle di Schlenkerla, il cui deposito è distante pochissimi metri, ma anche birre con il nome Wilde Rose. Si tratta di birre prodotte oggi da Keesmann, mentre in passato era un vero e proprio birrificio con sede in locali in centro, dove sorge un altro omonimo ristorante di proprietà.
Dalle botticelle (mica tanto piccole...) mi faccio spillare una bella Kellerbier. Regolare, godibile, un nettare appena mielato, con una carbonazione un po' più vivace del previsto ed un sorso allegro.
Sembra meno secca ed asciutta di altre, ma è assolutamente un bel bere.
Il clima in questo giorno particolare, ultima giornata della stagione estiva, è davvero particolare. Siedo accanto ad uno Stammtisch (tavolo degli affezionati presente in ogni birreria) dove un folto gruppo di gente adulta, apparentemente annoiata, partecipa con gioia interiore seguendo la musica di un fisarmonicista volontario, che intona musiche popolari tedesche e riceve timidi cenni del capo e qualche applauso avaro dai suoi compagni di bevute. Sono attimi di vita che solo un luogo frequentati da avventori locali può regalare.
Con questi pensieri mi tuffo in un'altra birra, la loro Pils: morbida e pannosa, come noterò in altre pils della Franconia, e sembra ancora meno secca della keller.
A Bamberga ho bevuto di tutto e di più, coprendo praticamente quasi tutte le birre possibili.
Dopo una visita in un altro importante baluardo della tradizione birraria della città, sarà tempo di raccontare le varie scorribande tra i paesini limitrofi.
Cheers
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