Smaltiti viaggio ed impegni lasciati per strada, posso dedicarmi a raccontare quella che è stata una esperienza del tutto unica, ovvero l'esame pratico per giudice riconosciuto dal BJCP.
Riavvolgo il nastro: grazie al supporto di MoBI e di Gianriccardo Corbo, finora unico membro BJCP italiano, è stata organizzata la prima occasione italiana per diventare giudici riconosciuti del Beer Judge Certification Program, l'organizzazione americana che detta quelle che sono riconosciute come linee guida mondiali degli stili birrari e che ispira anche diversi concorsi internazionali pro ed homebrewed.
Il primo passo era sostenere un esame teorico, online: 180 domande in 90 minuti, in inglese.
Ho fatto questo esame a settembre, studiando quasi per tutto il mese di agosto, e l'ho superato.
Questo mi ha dato la possibilità di accedere alla seconda fase, e cioè quella dell'esame pratico di degustazione, fissato per la prima volta in Italia per lo scorso 19 febbraio.
Si svolgeva a Rimini all'interno della fiera in occasione del Beer Attraction 2017.
Siamo stati in 12 ad averlo sostenuto.
Spiego in breve in cosa consiste: si tratta di degustare e descrivere (in inglese, anche se è stata prevista anche la possibilità di sostenerlo in italiano) ben 6 birre compilando le schede di degustazione ufficiali BJCP. Il tempo a disposizione è di 15 minuti per birra, senza pause tra una birra e l'altra, per cui alla fin dei conti vuol dire 90 minuti di esame.
Insieme agli esaminati l'organizzazione invia due proctor, ovvero due giudici che compilano anch'essi le schede come se dovessero anche loro l'esame: all'oscuro di che birra si tratti e senza alcuna altra informazione. Le loro valutazioni saranno quindi tenute di riferimento nella valutazione degli esaminati.
I criteri di valutazione della buona interpretazione delle singole birre sono diversi: si valuta la completezza di compilazione della scheda (assenza di parti in bianco e di righe vuote), la capacità di descrivere con un linguaggio adeguato, la capacità di individuare i giusti descrittori, la capacità di parlare di tutte le componenti di una birra e dei contributi di tutti gli ingredienti, la sapienza nel cogliere le giuste caratteristiche stile dichiarato, la bravura nel saper distinguere i difetti, se presenti, la capacità di fornire adeguati feedback a fronte di difetti o imperfezioni stilistiche riscontrati ed il punteggio numerico.
Insomma...non un'impresa facilissima, ma fattibile con un buono studio ed un background alle spalle.
Queste le birre presentateci (potevano essere pro o hb) e come è andata la mia prova.
Non allego le schede che ho compilato, che magari discuterò quando avremo gli esiti. Parliamo di un periodo di 4-6 mesi di attesa, dato che saranno visionate e valutate direttamente in USA...!
Czech Premium Pale Lager
voto medio Proctors 37/50 - voto mio 26/50 - differenza 11
Si parte subito male. La birra è stata dichiarata dagli organizzatori dell'esame (non i proctors, come detto) essere una pils, in particolare una interpretazione ceca, ora denominata con questo lungo nome nelle ultime linee guida. Valutando la birra in sè ho riscontrato qualche piccola inesattezza che mi ha portato a valutarla come leggermente fuori stile, giudizio per il quale è previsto un punteggio inferiore a 30/50. Ho individuato un leggero diacetile, una assenza di rotondità e di aroma floreale come mi sarei aspettato. Peccato che i proctors abbiano avuto un'opinione differente, che pago in termini di scarto. Col senno di poi avrei dovuto essere un po' più indulgente su questa caratteristica.
La birra era la Pils di Vetra.
Belgian Blonde Ale
voto medio Proctors 35/50 - voto mio 32/50 - differenza 3
Riavvolgo il nastro: grazie al supporto di MoBI e di Gianriccardo Corbo, finora unico membro BJCP italiano, è stata organizzata la prima occasione italiana per diventare giudici riconosciuti del Beer Judge Certification Program, l'organizzazione americana che detta quelle che sono riconosciute come linee guida mondiali degli stili birrari e che ispira anche diversi concorsi internazionali pro ed homebrewed.
Il primo passo era sostenere un esame teorico, online: 180 domande in 90 minuti, in inglese.
Ho fatto questo esame a settembre, studiando quasi per tutto il mese di agosto, e l'ho superato.
Questo mi ha dato la possibilità di accedere alla seconda fase, e cioè quella dell'esame pratico di degustazione, fissato per la prima volta in Italia per lo scorso 19 febbraio.
Si svolgeva a Rimini all'interno della fiera in occasione del Beer Attraction 2017.
Siamo stati in 12 ad averlo sostenuto.
Spiego in breve in cosa consiste: si tratta di degustare e descrivere (in inglese, anche se è stata prevista anche la possibilità di sostenerlo in italiano) ben 6 birre compilando le schede di degustazione ufficiali BJCP. Il tempo a disposizione è di 15 minuti per birra, senza pause tra una birra e l'altra, per cui alla fin dei conti vuol dire 90 minuti di esame.
I criteri di valutazione della buona interpretazione delle singole birre sono diversi: si valuta la completezza di compilazione della scheda (assenza di parti in bianco e di righe vuote), la capacità di descrivere con un linguaggio adeguato, la capacità di individuare i giusti descrittori, la capacità di parlare di tutte le componenti di una birra e dei contributi di tutti gli ingredienti, la sapienza nel cogliere le giuste caratteristiche stile dichiarato, la bravura nel saper distinguere i difetti, se presenti, la capacità di fornire adeguati feedback a fronte di difetti o imperfezioni stilistiche riscontrati ed il punteggio numerico.
Insomma...non un'impresa facilissima, ma fattibile con un buono studio ed un background alle spalle.
Queste le birre presentateci (potevano essere pro o hb) e come è andata la mia prova.
Non allego le schede che ho compilato, che magari discuterò quando avremo gli esiti. Parliamo di un periodo di 4-6 mesi di attesa, dato che saranno visionate e valutate direttamente in USA...!
Czech Premium Pale Lager
voto medio Proctors 37/50 - voto mio 26/50 - differenza 11
Si parte subito male. La birra è stata dichiarata dagli organizzatori dell'esame (non i proctors, come detto) essere una pils, in particolare una interpretazione ceca, ora denominata con questo lungo nome nelle ultime linee guida. Valutando la birra in sè ho riscontrato qualche piccola inesattezza che mi ha portato a valutarla come leggermente fuori stile, giudizio per il quale è previsto un punteggio inferiore a 30/50. Ho individuato un leggero diacetile, una assenza di rotondità e di aroma floreale come mi sarei aspettato. Peccato che i proctors abbiano avuto un'opinione differente, che pago in termini di scarto. Col senno di poi avrei dovuto essere un po' più indulgente su questa caratteristica.
La birra era la Pils di Vetra.
Belgian Blonde Ale
voto medio Proctors 35/50 - voto mio 32/50 - differenza 3
Questa è stata una birra complicata da valutare, dato che è stata volutamente stappata e lasciata ossidare per circa una settimana per mettere in evidenza questo aspetto. Ho scovato qualcosa di sospetto, ma non ho spuntato il difetto dell'ossidazione, purtroppo. Mi consola un po' che anche uno dei proctor non l'abbia notato. Le altre caratteristiche penso di averle centrate, tra esteri molto evidenti ed un carattere di cereale.
In sostanza, non l'ho stroncata ma neppure esaltata, e per fortuna qui lo scarto è molto contenuto.
La birra in questione era una Leffe Blond
American IPA
voto medio Proctors 29/50 - voto mio 32/50 - differenza 3
Come terza abbiamo esaminato una birra dell'homebrewer Christian Ciarlo, con circa 3 mesi di vita. L'aroma era nettamente tropicale e molto buono. Peccato perdesse queste caratteristiche in aroma, sfilando nelle preferenze ed abbassandone la valutazione. Particolari difetti non ne sono stati avvertiti, a parte la mancanza di amaro richiesta da stile. Anche qui scarto basso.
Sweet Stout
voto medio Proctors 33/50 - voto mio 36/50 - differenza 3
Una birra che ho valutato abbastanza bene con le note descrittive (cacao, cioccolato ed assenza di toni bruciati) ma che ho descritto come poco dolce rispetto allo stile. A quanto pare invece c'è del lattosio ed alcuni giudizi vanno nel verso opposto sulla dolcezza. Fatto sta che la valutazione complessiva risulta quasi allineata e credo di aver dato giuste motivazioni e feedback. Non credo di averla sbagliata molto.
Si trattava della Pecora Nera di Geco.
Barley Wine
voto medio Proctors 29/50 - voto mio 40/50 - differenza 11
Qui qualche altro guaio. La birra era matura di circa 3 anni e colui che l'ha prodotta, vale a dire uno degli organizzatori, Norberto Capriata, ha confessato che nei primi mesi era imbevibile ma con il tempo è molto migliorata. Tuttavia si avvertiva qualche sbuffo di solvente che ho in parte descritto a parole pur non spuntando l'apposito descrittore, e c'erano evidenti note ossidative, queste spuntate. Ma ho descritto bene le caratteristiche organolettiche, o almeno questo è emerso dal confronto con i proctor a fine esame.
Dulcis in fundo: per la fretta ho dimenticato di spuntare la sezione in fondo al foglio riguardante pulizia e precisione stilistica. Questa non ci voleva, perchè compromette la completezza.
Imperial Stout
voto medio Proctors 35/50 - voto mio 30/50 - differenza 5
Ultima birra con cui forse mi sono un po' ripreso. Era una birra anch'essa fatta in casa, che credo di aver descritto bene sia sul lato maltato che su quello luppolato, fornendo opportuni feedback anche se ho avvertito un lieve carattere di autolisi (se non erro la birra aveva un anno di vita).
Fatto sta che la stanchezza si faceva davvero sentire. Non mi è sembrata una grandissima birra, ed in parte ho avuto ragione con un piccolo scarto.
Le difficoltà sono state tante.
Innanzitutto il livello di concentrazione altissimo da mantenere, così come il pochissimo tempo a disposizione per scrivere un intero foglio. Ma soprattutto è stato complicato superare questo stress test di 6 birre in fila, senza pause. Non sto parlando affatto della quantità di birra o del tenore alcolico, ma della capacità di valutazione che man mano che si va avanti perde di efficacia.
Mi sono ritrovato a metà esame che già non vedevo l'ora di concludere.
Lo scorrere del tempo però mi ha messo addosso molta adrenalina, che mi è servita per tirare avanti fino alla fine anche se con inevitabili errori di disattenzione.
L'esperienza è stata però sicuramente bella.
Non so se ho passato l'esame. Se dovessi, non di certo con voti alti, punto al classico 60/100.
Non perchè non penso di aver studiato abbastanza o di non poter ambire ad un buon voto. Ma le condizioni di tempo e concentrazione sono state tali da non aver potuto rendere al meglio. È un'opinione condivisa con tutti i partecipanti, compreso Francesco Antonelli che ha detto la sua nel suo report su Brewing Bad.
Pazienza...vedremo come andrà. Ad ogni modo, penso di rifarlo: l'esame teorico non si ripete e si può risostenere il solo esame di degustazione.
È prevista almeno una nuova data italiana nel 2018, c'è tutto il tempo per riposarsi e tornare alla carica.
Ottima organizzazione, sia degli esaminatori Norberto Capriata e Giorgio Marconi, dei proctors, dell'organizzatore Gianriccardo Corbo e di MoBI.
Cheers!
American IPA
voto medio Proctors 29/50 - voto mio 32/50 - differenza 3
Come terza abbiamo esaminato una birra dell'homebrewer Christian Ciarlo, con circa 3 mesi di vita. L'aroma era nettamente tropicale e molto buono. Peccato perdesse queste caratteristiche in aroma, sfilando nelle preferenze ed abbassandone la valutazione. Particolari difetti non ne sono stati avvertiti, a parte la mancanza di amaro richiesta da stile. Anche qui scarto basso.
voto medio Proctors 33/50 - voto mio 36/50 - differenza 3
Una birra che ho valutato abbastanza bene con le note descrittive (cacao, cioccolato ed assenza di toni bruciati) ma che ho descritto come poco dolce rispetto allo stile. A quanto pare invece c'è del lattosio ed alcuni giudizi vanno nel verso opposto sulla dolcezza. Fatto sta che la valutazione complessiva risulta quasi allineata e credo di aver dato giuste motivazioni e feedback. Non credo di averla sbagliata molto.
Si trattava della Pecora Nera di Geco.
voto medio Proctors 29/50 - voto mio 40/50 - differenza 11
Qui qualche altro guaio. La birra era matura di circa 3 anni e colui che l'ha prodotta, vale a dire uno degli organizzatori, Norberto Capriata, ha confessato che nei primi mesi era imbevibile ma con il tempo è molto migliorata. Tuttavia si avvertiva qualche sbuffo di solvente che ho in parte descritto a parole pur non spuntando l'apposito descrittore, e c'erano evidenti note ossidative, queste spuntate. Ma ho descritto bene le caratteristiche organolettiche, o almeno questo è emerso dal confronto con i proctor a fine esame.
Dulcis in fundo: per la fretta ho dimenticato di spuntare la sezione in fondo al foglio riguardante pulizia e precisione stilistica. Questa non ci voleva, perchè compromette la completezza.
voto medio Proctors 35/50 - voto mio 30/50 - differenza 5
Ultima birra con cui forse mi sono un po' ripreso. Era una birra anch'essa fatta in casa, che credo di aver descritto bene sia sul lato maltato che su quello luppolato, fornendo opportuni feedback anche se ho avvertito un lieve carattere di autolisi (se non erro la birra aveva un anno di vita).
Fatto sta che la stanchezza si faceva davvero sentire. Non mi è sembrata una grandissima birra, ed in parte ho avuto ragione con un piccolo scarto.
Le difficoltà sono state tante.
Innanzitutto il livello di concentrazione altissimo da mantenere, così come il pochissimo tempo a disposizione per scrivere un intero foglio. Ma soprattutto è stato complicato superare questo stress test di 6 birre in fila, senza pause. Non sto parlando affatto della quantità di birra o del tenore alcolico, ma della capacità di valutazione che man mano che si va avanti perde di efficacia.
Mi sono ritrovato a metà esame che già non vedevo l'ora di concludere.
Lo scorrere del tempo però mi ha messo addosso molta adrenalina, che mi è servita per tirare avanti fino alla fine anche se con inevitabili errori di disattenzione.
L'esperienza è stata però sicuramente bella.
Non so se ho passato l'esame. Se dovessi, non di certo con voti alti, punto al classico 60/100.
Non perchè non penso di aver studiato abbastanza o di non poter ambire ad un buon voto. Ma le condizioni di tempo e concentrazione sono state tali da non aver potuto rendere al meglio. È un'opinione condivisa con tutti i partecipanti, compreso Francesco Antonelli che ha detto la sua nel suo report su Brewing Bad.
Pazienza...vedremo come andrà. Ad ogni modo, penso di rifarlo: l'esame teorico non si ripete e si può risostenere il solo esame di degustazione.
È prevista almeno una nuova data italiana nel 2018, c'è tutto il tempo per riposarsi e tornare alla carica.
Ottima organizzazione, sia degli esaminatori Norberto Capriata e Giorgio Marconi, dei proctors, dell'organizzatore Gianriccardo Corbo e di MoBI.
Cheers!
....e dai... così ho un giudice bjcp che valuta le mie produzioni a domicilio....
RispondiEliminaTi piacerebbe... :D
EliminaCiao, mi congratulo con Te per aver sostenuto questa prova. Ti auguro il meglio. Dopo aver letto anche il resoconto di Francesco Antonelli sull'esame, volevo però chiederti: per quanto riguarda la parte scritta relativa alle 5 assey questions? Questa parte dell'esame l'avete sostenuta o meno? Ti ringrazio. Filippo
RispondiEliminaCiao Filippo, ti ringrazio.
EliminaL'esame teorico, ovvero quello online propedeutico all'esame pratico, prevede una serie di domande di tipo diverso (risposte multiple con una o più risposte giuste ecc...).
Quello di cui parli è un esame ulteriore e successivo per accedere ad altri livelli di giudice BJCP.