Franconia, parte II: in auto e...a piedi

Ma il viaggio non può fermarsi, sono ancora molti i luoghi da poter visitare.
Su tutti mi interessa molto la zona chiamata "Svizzera francona" per l'aspetto molto pittoresco ed ordinato di centri abitati e monti. Per raggiungerla da Bamberga i chilometri sono 60, per cui bisogna cambiare mezzo di trasporto. Lasciando a riposo la bici, noleggio un'auto per il weekend per recarmi a Waischenfeld.


Il programma che mi sono fatto prevede di girovagare a ruota libera la domenica e al sabato di unirmi all'escursione tra 5 birrerie nei dintorni del paesino, in località che sono sue stesse frazioni e che cade ogni sabato per la durata delle tre stagioni meno fredde.
Si tratta di un'escursione, chiamata Brauwandern (sta a significare "trekking birrario"), di gruppo promossa dalla pro loco di Waischenfeld, con partenza al mattino in bus e ritorno alla sera a piedi. Ottima compagnia di soli tedeschi ed un lungo percorso di ben 16km.



Si comincia da Aufseß e dall'omonimo voluminoso birrificio Aufseßer. Prima tappa, al mattino, dove capisco non saremo l'unico gruppo di viandanti bevitori che al sabato fanno lunghe escursioni intervallate da copiose bevute, una sorta di biathlon, molto praticato e sentito.


Beviamo qui la Zwickel, altro nome delle locali kellerbier. Qui il luppolo è molto evidente ma gli aromi complessivi non vengono fuori benissimo, lasciando spazio ad una brutta sensazione di cartone bagnato. Peccato, perchè risulta secca e rustica nei malti, con leggeri caramelli.


Altra tappa, dopo abbondante passeggiata tra i boschi, da Kathi Bräu, grezzo casolare sperduto, scelto per non so quale motivo da motociclisti per continue soste dalle due ruote. Qui lo spazio nella keller all'aperto è tutto pieno già a metà mattina, ma è piacevolissimo sedere con altri e bere la Dunkles Lagerbier. Pochissimo caramello ed al naso una curiosa ed inusuale pulizia. Pochi caramelli, quindi, ma bei tostati di cacao e datteri, per una birra davvero bella ed interessante.


Gambe in spalla fino a Hochstal per bere da Reichold, a bordo strada con tanta compagnia anche qui. C'è più di una birra disponibile, ma prendo la Lager che sembra senza infamia e senza lode, nonostante il tessuto maltato non sia affatto da buttare.


È pomeriggio e dopo un'ora di camminata, si passa a Breitenslau da Krug. Grosso birrificio ed ambpia gamma di birre, da cui pesco la Dunkles Lagerbier che rispetto a quella di Kathi sfigura. Più povera seppur senza alcun problema di pulizia.


Ancora boschi, con cappelle e campane sulla via che segnalano la presenza di pellegrini sui sentieri. Giungiamo fino a Nankendorf e ci fermiamo all'ultima tappa, la birreria Schroll. È quasi il tramonto ed insieme ad i miei nuovi amici tedeschi giunti da quel di Francoforte beviamo e bissiamo una bella Landbier Dunkel anche qui. Molto buona: tostati pochi, appare una sorta di birra in stile vienna, molto pulita ma anche ricca di malti speciali. C'è anche un tocco agrumato e di arancia rossa imprevisto e graditissimo, che la impreziosiscono e la rendono impossibile da rifiutare, anche dopo tutta la birra già bevuta. Giornata fantastica, che si conclude rincasando a Waischenfeld e crollando in un profondo sonno rigenerante.


L'indomani, dopo aver pernottato sempre a Waischenfeld, devo assolutamente entrare in un altro locale importante. È il birrificio principale del villaggio, ma anche uno dei più piccoli ed intimi dell'intero circondario. Mi reco da Heckel verso le 10 di domenica mattina. Dall'esterno sembra quasi tutto chiuso, con i fiori a schermare i riflettenti vetri delle finestre.


Ma appena si varca una piccola porta, da quella stanza di non più di 50 metri quadrati tutti si voltano per scrutare il nuovo arrivato, che magari può essere un compaesano amico. Invece no, sono io e cerco posto per sedermi, trovando solo un posticino allo Stammtisch espressamente riservato ai cacciatori, come scritto su una targa.


Bevo la Vollbier della casa, e non sembra neppure di essere in Germania. Gusto pienissimo, sorso pulito e generoso nei fruttati a pasta gialla. Più vicina ad una tripel che ad una classica bassa fermentazione. Un filo di amaro erbaceo rifinisce il finale e l'alleggerisce. Davvero emozionante, così come tutto il contesto con gente dai tradizionali abiti locali con cui condivido questa bevuta mattutina.
Tanto per cambiare, ho programmato un bel tour in auto da fare lungo il percorso che mi riporta a Bamberga, con adeguate e giustificate deviazioni per bere e smaltire. E così faccio rotta verso il birrificio Ott a Oberleinleite, località al di sotto di un caratteristico blocco di roccia dalla forma curiosa. Bevo la loro Edelpils, floreale e pulitissima, ben luppolata come il prefisso "edel" (nobile, riferito ai luppoli) vuole. Esemplare nella secchezza e nello slancio elegante, un'ottima birra.


Sulla strada mi dirigo verso Schlammersdorf, cercando il birrificio Witzgall. È il primo pomeriggio, trovo a malapena aperto ed una anziana signora mi serve la loro Lagerbier, oltre al mostrarmi il piccolo birrificio in cui la producono. Corpo leggero, quasi acquoso, ma birra pungente e di carattere, che forse soffre solo il fatto di essere stata spillata da un impianto rimasto sporco dal giorno prima. Cose che qui possono succedere se si beve in orari insoliti.


Ancora qualche giro osservando paesaggi da sogno. Giungo fino ad una keller, una di quelle molto apprezzate. Si tratta di quella di Roppelt, immersa nel verde, con ampi spazi e tanto fresco. La loro birra Kellerbier sembra quasi perfetta, con sapori pieni quasi di crema pasticcera e pasta all'uovo, oltre ad una massiccia dose di classica crosta di pane, che la rende anche troppo accademica.


Dopo una lunga pausa, prima di rincasare, passo in rassegna gli ultimi birrifici di questa avventura.
Ed allora, rotta verso uno dei migliori per qualità e costanza. Si tratta di Monchsambacher, dove lo splendido padrone di casa Stephan Zehendner è attento tanto al servizio quanto ai clienti del locale, compreso me, con cui si intrattiene ed intavoli discorsi sulle sue birre. Lagerbier e Hefe-Weizen sono davvero super buona: mai bevuta una weizen così ben fatta, ed una lager leggerissima e veloce, senza rinunciare a gusti marcati e decisi. Ancora una volta, quando la qualità è alta, le parole non riescono a venir fuori per descrivere una grazia dell'altro mondo.


Ultimissime tappe, molto vicine a Bamberga, sono la birreria Eichhorn Schwarzer Adler, dove bevo una buonissima Kellerbier ed una meno buona Pils (copione che si ripete in molte birrerie, come narrato),


 e Zur Sonne, dove una poco pulita Helles mi delude, ma una buona Dunkel, con tono agrumato e bocca di caramello, con pochi tostati e poco amaro, mi soddisfa a sufficienza.


È stato impegnativo affrontare tutti quesi boccali, ma immensamente divertente ed esaltante.
La varietà di birre è impressionante e non si finisce mai di comprendere a pieno la filosofia produttiva di questi posti.

Di fronte a queste birre si resta spesso senza parole. Io ho provato ad usarne alcune, ma ogni boccale è un'esperienza che seppur raccontata, va custodita stretta tra i propri ricordi più intimi e cari.
E di sicuro tutte queste per me lo sono.


Cheers!

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